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M/N PATMOS
Foto © George Kobeos, Pireo #11773
Traghetto |
Patmos (1991) ΠΑΤΜΟΣ |
Costruzione |
Hashihama Zosensho, Imabari, Giappone,
1972 – N° 311 |
Chiamata Radio |
SVVD |
Numero IMO |
7225142 |
GRT |
8.993 |
DWT |
2.714 |
Dimensioni |
137,85 x 23,39 x 5,61 |
Motori |
2 IHI – Pielstick
18PC2-V400, 14.033 kW |
Velocità |
21,5 nodi |
Passeggeri |
1.400 |
Letti |
700 |
Capacità automobili |
350 |
Garage |
990 metri
lineari |
Navi gemelle |
Mahabbah |
Porto di registro |
Rodi |
Bandiera |
Grecia |
Nomi/Proprietari prec. |
Albatross – Ocean Ferry 1972-1976 Izu No 11 – Ocean Tokkyu
Ferry 1976-01/1991 Aretousa – Minoan Lines 01/1991-03/1991 |
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Nuovi Nomi/Proprietari |
Patmos – Blue Star Ferries 07/2006-10/2006 Demolita ad Alang
(India) nel novembre 2006 come “Pat” |
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Linea |
La nave, originariamente conosciuta come “Albatross”, è la seconda ad entrare in servizio per Ocean Ferry, dopo la gemella “Cassiopeia”. Presenta un design che coniuga modernità e classicità, quest’ultima rappresentata sia dallo “sky lounge”, sul ponte superiore, tipico dei traghetti nordeuropei degli anni sessanta, e due fumaioli con struttura a traliccio, già visti qualche anno prima sulle splendide gemelle della Italia di Navigazione, i transatlantici “Michelangelo” e “Raffaello”. La nave viene inserita sui collegamenti tra Chiba, sull’isola di Honshu, nei pressi di Tokyo, e Tokushima, porto dell’isola di Shikoku. Nel 1976 la Ocean Ferry si unisce alla Tokkyu Ferry formando la Ocean Tokkyu Ferry, la quale lascia il porto di Chiba in favore della capitale Tokyo, e dopo lo scalo a Tokushima, prosegue per Kyushu, dove attracca nel porto di Kokura; sotto i colori della Ocean Tokkyu Ferry la nave prende il nome di “Izu No 11”. Nel 1991 le due gemelle vengono messe in vendita, e ad aggiudicarsele è Minoan Lines, che a quel tempo era molto attiva nello “shopping” in Giappone; la nave prende il nome di “Aretousa”, ma prima ancora che la compagnia di Heraklion vada a ritirare la nave, viene trovato un accordo per rivendere il traghetto alla DANE, accordo che porta in casa Minoan un guadagno di circa 100.000 Dollari di allora; la nave prende quindi il nome di “Patmos” per cominciare la ristrutturazione a Perama. Affidata alle cure di Arminio Lozzi, a quel tempo impegnato anche pochi metri più vicino dove si ristrutturava la “Mytilene” di Nel Lines, la nave viene notevolmente alterata, perdendo entrambe le due caratteristiche salienti, con lo “Sky Lounge sparito del tutto, ed i fumaioli vengono sostituiti con due più tradizionali e più alti, tanto da svettare notevolmente sulla sagoma della “Patmos”. Prima nave della Dane Sea Line ad avere un nome non legato all’isola di Rodi, è la seconda “cruise-ferry” della compagnia, dotata di interni molto lussuosi e piacevoli, che purtroppo non ho mai avuto opportunità di vedere personalmente, sebbene ricordi chiaramente la luminosità del suo ponte saloni, che si avvertiva chiaramente anche dall’esterno grazie alla tenue luce rosa che proveniva da lì. Altra caratteristica particolare della “Patmos” era l’assenza delle poltrone tipo aereo, sostituite come classe economica dalle cuccette-dormitorio, cosa che oggi sarebbe assolutamente inusuale, dato l’abuso che si fa di poltrone tipo aereo sulle navi contemporanee. Principalmente impiegata nel collegamento serale da Pireo per Kos e Rodi, partendo alle 18.00 o alle 17.00, successivamente ha inserito in modo saltuario anche passaggi dalle isole minori (Nissyros, Tilos, Symi, Astypalea), oltre al collegamento settimanale da Rodi e Kos per Salonicco, successivamente facente scalo anche a Samos. Nell’Ottobre 2000, fermata dal ministero per problemi inerenti la sicurezza in caso d’incendio, è stata la prima nave della compagnia ad essere riparata. Al centro di consistenti voci che nel 2002 la indicavano in charter alla Swansea Cork Ferries, decisione piuttosto strana, considerando la penuria di tragetti della DANE, alla fine la compagnia anglo-irlandese ha puntato proprio sulla gemella della “Patmos”, la “Blue Aegean” di Blue Star Ferries. Sono convinto che le due gemelle avrebbero fatto una bella coppia con i colori DANE tra Pireo e Rodi, ipotesi tuttavia mai concreta dati i problemi finanziari della compagnia di Rodi e della riluttanza di Blue Star Ferries nel vendere navi a potenziali concorrenti in Grecia. Dal 2000 alla primavera 2004 ha svolto indifferentemente sia il collegamento del primo pomeriggio per Patmos, Leros, Kaymnos, Kos e Rodi, sia quello del tardo pomeriggio per Kos e Rodi, oltre alla linea di Salonicco. Dalla primavera 2004 la nave si ferma a Keratsini, sia a causa delle difficoltà economiche della compagnia, sia per la necessità di riparazioni meccaniche che le finanze della compagnia di Rodi non sembrano permettere; da quel momento la nave non rientrerà mai più in linea. Ceduta all’asta a Blue Star Ferries nel luglio 2006, rimane ormeggiata a Keratsini senza che su di essa vi sia segno alcuno del passaggio di proprietà; quattro mesi dopo parte per Alang verso la demolizione col nome di “Pat”, indossando ancora la livrea Dane Sea Line e configurandosi quindi come l’ultima nave ad averla portata.
OCEAN FERRY M/N Albatross –
Foto per gentile concessione di Murase
OCEAN TOKYU FERRY M/N Izu No
11 – Foto per gentile concessione di Murase
OCEAN TOKYU FERRY M/N Izu No
11 – Foto tratta dal libro “History of Japanese car ferries”
Ristrutturazione – Foto © Antonios
Molos, Perama #11771
Ristrutturazione – Foto © Aris Bilalis,
Perama #11772
Foto © Tony Garner,
Patmos, 25/09/1992 #13481
Foto © Emilio Barenghi, 1996
Foto © Tony Garner,
Rodi, 20/09/1997 #13482
Foto © Gunnar Menzer
Foto © Pieter Inpijn
Foto © Michele Lulurgas, Pireo, 08/10/00
#355
Foto
© Georges Pop, Pireo
Foto © George Giannakis, Pireo, 07/12/94 #6179
Foto © Rossella Balaskas, Rodi #9640
Foto © Michele Lulurgas, Pireo,
05/08/05 #2249
Foto © Michele Lulurgas, Drapetsona 05/08/05 #2252