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Data la grande diffusione, negli anni ’70 delle compagnie ad azionariato locale, già sorte a Chania, Heraklion, Naxos, Lesvos, Mykonos, Samos e Ikaria, anche la popolazione del Dodecaneso, tra le ultime, nel 1980 fonda la propria compagnia, chiamata Dane Sea Line, con lo scopo di collegare le isole di Rodi, Kos, Kalymnos, Leros e Patmos a Pireo. La prima nave ad essere acquistata, nel 1980, è la “Kamiros”, quindi nel 1982 il collegamento viene raddoppiato con la “Ialyssos”, nave gemella della “Kamiros”. Vengono raggiunte nel 1985 da un ro-pax, la “Lindos”, impegnata anche nei collegamenti verso Cipro. La flotta Dane si amplia ulteriormente nel 1989 e nel 1991, accogliendo le fantastiche “Rodos” e “Patmos”, due cruise-ferry estremamente lussuosi che stabiliscono un nuovo standard tra Pireo e Rodi, oltre ad un nuovo collegamento diretto per Kos e Rodi (evitando le fermate a Patmos, Leros e Kalymnos) che tagliava il viaggio di cinque/sei ore, nonché due nuove linee, operate rispettivamente dalla “Patmos” e dalla “Rodos”: Salonicco - Kos - Rodi, successivamente diretta anche a Samos, e la linea passeggeri per Limassol, Cipro, da Pireo, Kos e Rodi. Superate indenni le prime crisi finanziarie delle compagnie locali, grazie anche all’esclusività del servizio sulla rotta del Dodecaneso, nel 1995 la “Lindos” viene venduta anche per finanziare l’acquisto assieme a GA Ferries della “Ionian Sea”, arrivata nella flotta col nome “Leros” nel 1997. Successivamente comincia il periodo nero di questa compagnia: voci di un possibile collasso finanziario causato da errori del presidente della compagnia fanno sì che le azioni in borsa precipitino costringendo la compagnia a salti mortali per evitare il fallimento, dopo l’arresto imposto dal Ministero (simile al provvedimento preso nel 1996 contro Ventouris Sea Lines), parzialmente revocato a favore della “Ialyssos” e della “Rodos” per permettere alla compagnia di Rodi di estinguere i debiti. Altra tegola l’incendio capitato a bordo della “Leros”, fortunatamente senza conseguenze. Quando la compagnia sembrava avviata alla chiusura l’intervento di ANEK salva la linea dal fallimento, acquistandone il 45%; i cretesi in particolare suppliranno alla mancanza della “Leros” noleggiando prima la “Candia” (1999) e successivamente la “Preveli” (2000). Nella stagione 2001 si è verificato un importante avvicendamento nella flotta: esce di servizio per raggiunto limite di età la storica “Ialyssos”, per 19 anni ininterrottamente sulle linee del Dodecaneso ed arriva la “Diagoras”, new-entry dal Giappone. Nel frattempo ANEK, maggiore azionista della compagnia, tenta più volte nell’estate 2001 di giungere alla riorganizzazione della compagnia, non riuscendo ad ottenere risultati significativi. Rimasta quindi con tre sole navi in servizio, che in inverno sovente passano anche a due, venendo la “Diagoras” spesso e volentieri noleggiata ad ANEK per la linea Pireo – Heraklion, nel 2002 DANE si trova a dover affrontare il sequestro conservativo delle proprie navi, causato dai debiti contratti con i cantieri che hanno ristrutturato la “Diagoras” e dai mancati stipendi agli equipaggi di “Patmos e “Rodos”, sequestro che viene revocato solo dopo l’ingresso di nuovi investitori. Ormai persa la posizione di prominenza sulle linee per Rodi, presidiata anche da G.A. Ferries e Blue Star Ferries, per Dane Sea Line cominciano nuovamente i guai finanziari, via via sempre più gravi: le più anziane “Patmos” e “Rodos”, afflitte da problemi meccanici vengono parcheggiate a Keratsini a causa della mancanza di liquidità della compagnia di Rodi per provvederne alla riparazione e la linea di Rodi rimane nelle mani della sola “Diagoras”; ad agosto 2004 infine il Fondo Pensioni dei marinai greci chiede il sequestro conservativo e la messa in vendita delle navi per rientrare dei contributi previdenziali non versati dalla DANE. Comincia quindi il balletto delle aste per la vendita delle navi, che si tengono in ottobre e dicembre 2004 e proseguono ad intervalli regolari, sebbene gli acquirenti interessati, Blue Star Ferries in prima fila, quindi NEL Lines ed Hellenic Seaways non concretizzino tale interesse con offerte adeguate; nel 2005 addirittura si pensa ad un ritorno della “Diagoras” in servizio, quando Dane Sea Line si aggiudica il servizio sovvenzionato dallo Stato greco per la linea Salonicco – Samos – Kos – Rodi, tuttavia il fondo previdenziale dei marittimi non concede il nulla-osta per la revoca del sequestro conservativo, fermando l’operazione di “risurrezione” della compagnia di Rodi. Per la cronaca, il servizio assegnato a Dane Sea Line passa poi nelle mani di Agoudimos Lines. La parola fine alla storia di DANE viene scritta circa un anno dopo, il 5 luglio 2006, quando Blue Star Ferries si aggiudica all’asta per 15.400.000 Euro le tre navi della compagnia, le sedi della compagnia a Rodi, il furgone Mercedes MB100D aziendale (per chi non lo sapesse, il “papà” del Mercedes Vito) gelosamente custodito nel garage della “Diagoras” e salda 4.500.000 Euro di debiti contratti col fondo previdenziale dei marittimi. Sconfitte, nella corsa all’acquisto delle navi della compagnia, Hellenic Seaways, che aveva offerto 15.280.000 Euro, ed un consorzio guidato da Ioannis Vardinogiannis, amministratore delegato di ANEK, che si era fermato a 13.600.000 Euro. Blue Star Ferries pareva fosse stata disponibile a pagare per la “Diagoras”, nel 2004, 15 milioni di Euro: chissà, se fosse stata accettata quell’offerta, se oggi DANE esisterebbe ancora…
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