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Ro/Ro Allemagna Express

ADRIATICA RoRo Allemagna Express 01_Emmanuel L. Stafrace 16Ap83

Foto © Emmanuel L. Stafrace, La Valletta, 16/04/83 #13144

 

Traghetto

Allemagna Express (1976)

Charter 1976-78

Costruzione

Hayashikane Shipbuilding & Engineering Co. Ltd.,

Shimonoseki, Giappone, 1976 – N° 1197

Chamata Radio

ITCN

Numero IMO

7517595

GRT

6.779

DWT

4.412

Dimensioni

147,61 x 22,84 x 6,6

Motori

1 Mitsubishi – MAN 16V52-55 4S, 11.768 kW

Velocità

20 nodi (22,4 max)

Passeggeri

12

Letti

12

Capacità automobili

45

Garage

1.150 metri lineari

Navi Gemelle

Hellenic Carrier (demolita nel 2010)

Hellenic Trader (demolita nel 2013)

Italroro Two (demolita nel 2011)

Italroro Three (demolita nel 2011)

Porto di registro

Venezia

Bandiera

Italiana

Nomi/Propr. Prec.

Allemagna Express – Società Mototraghetti Mediterranea 1976-78

Nuovi Nomi/Propr.

RoRo Italia – Italia di Navigazione 1986-88

Sardegna – Tirrenia Navigazione 1988-12/2006

Italroro One – Italroro / Puglia Navigazione 12/2006-06/2011

Demolita ad Aliaga, Turchia 08/2011

Linea

 

 

Varata il primo giugno 1976, viene consegnata tre mesi più tardi, dove intraprende un viaggio da Shimonoseki a Nagoya, Singapore, Gibuti, Suez, Bengasi, Tripoli, prima di giungere in Italia, a Napoli, dopo aver scaricato oltre 400 vetture nuove provenienti dal paese del Sol Levante. Seconda nave della serie giapponese ordinata dall’armatore catanese Russotti, la “Allemagna Express” viene noleggiata per cinque anni all’Adriatica Navigazione di Venezia, per venire introdotta nelle linee per il Nord Europa; a questi servizi si devono i tre nomi scelti per le navi, il presente, “Allemagna”, legato alla Germania, quindi “Anglia” per l’Inghilterra e “Serenissima”, il nome scelto per la capo serie, simboleggiante il noto soprannome della città lagunare. In realtà il contratto di noleggio tra Russotti ed Adriatica finisce ben presto sotto gli occhi della magistratura per l’elevato importo del charter, facendo scoppiare lo scandalo dei “Traghetti d’Oro”, e fa finire sotto accusa l’allora Ministro per la Marina Mercantile, Onorevole Gioia, il quale però, anni più tardi, verrà assolto. L’inchiesta porta la compagnia di Venezia ad acquistare le navi dalla Società Mototraghetti Mediterranea le quali, dopo in iniziale servizio sulle linee nordiche, passano ai servizi per il Medio Oriente. La vicenda in questione porta anche alla luce una delle consuetudini di quegli anni: a parte la consuetudine di lanciarsi su nuove costruzioni per ampliare i servizi, la quasi obbligatorietà di rivolgersi ai cantieri statali Italcantieri, anche a causa delle pressioni sindacali, nonostante i cantieri giapponesi proponessero prezzi inferiori, cosa alfine ottenuta cercando un noleggio anziché l’acquisto. A metà degli anni ’80 la “Allemagna Express”, a causa della contrazione dei servizi di Adriatica e la contemporanea necessità di naviglio per le rotte nel mar Tirreno, passa a servire Tirrenia, con il nome di “RoRo Italia”, mantenendo il colore classico Adriatica dello scafo ma perdendo il Leone di San Marco sul fumaiolo, rimpiazzato dal logo Tirrenia; tuttavia, precedentemente, serve la rotta Italia – Stati Uniti per conto di Italia di Navigazione. Nel 1988, quando prenderà definitivamente corpo il progetto di trasferire le tre unità giapponesi a Tirrenia, la nave cambia nome in “Sardegna”, prima nave ad inaugurare la nuova politica della compagnia di chiamare le navi destinate principalmente al trasporto merci col nome di regioni italiane. Impegnata nei collegamenti dai porti di Genova, Livorno, Civitavecchia e Napoli per Sicilia e Sardegna, la nave attraversa senza note importanti i suoi 20 anni sotto le insegne Tirrenia, salvo un incidente nel 1989, quando, a causa di un’esercitazione militare, prende una rotta sotto costa ed investe uno scoglio presso Murtas, venendo allagata e rischiando l’affondamento. Recuperata, viene poi trainata a Genova e riparata; nel 2006, coinvolta nell’ennesima ristrutturazione della compagnia statale, ora meno bisognosa di navi da carico dopo la consegna di nuovi traghetti passeggeri con maggior capienza per i mezzi pesanti, viene messa in vendita, passando nelle mani di un gruppo pugliese, denominato Italroro – Puglia di Navigazione. Preso il nome di “Italroro One”, e cambiando il proprio porto di registro per Bari, si provvede a lanciarla in una nuova linea da Bari per Canakkale, all’imbocco dei Dardanelli, in Turchia; tuttavia la linea, dopo poco tempo, si rivela non redditizia, e nel giugno 2007 la “Italroro One” passa a servire la linea Venezia Marghera – Corinto, tornando così dopo 21 anni al primo porto italiano ove è stata registrata. Curiosamente, si ritrova a far concorrenza a due navi di Hellenic Seaways che sono praticamente sue gemelle, figlie del progetto originale dei cantieri Hayashikane dalle quali le tre ex-Adriatica derivano. Finito il charter in Adriatico, la nave passa di noleggio in noleggio, finendo addirittura a servire una linea da Genova per l’Africa; proprio di ritorno dall’Africa, nel gennaio 2008, viene scoperto un clandestino a bordo, proveniente dalla Guinea Conakry, che, una volta arrivato in Italia, viene respinto. Il seguito della vicenda, tipicamente italiano, farà finire per la prima volta la nave sui giornali: il guineiano, infatti, viene affidato al comandante della nave che, sotto la propria responsabilità, dovrà reimpatriarlo in un successivo viaggio per il Senegal, ma i successivi lavori ai quali la nave sarà sottoposta, consistenti nella rimozione della copertura del garage superiore, faranno sì che il giovane clandestino venga mantenuto in una cabina della nave riadattata a cella per oltre un mese, fino a quando il suo caso viene portato alla luce, portandolo alla “liberazione”. Ripartita dai lavori, la nave, nell’autunno 2008, giunge a Tolone, ove avrebbe dovuto essere noleggiata ad OM Roroline per un nuovo servizio dalla città francese alla Tunisia; prima che il servizio cominci, tuttavia, viene chiesto ed ottenuto il sequestro della nave, causato dalle forti difficoltà finanziarie degli armatori pugliesi. La OM Roroline, interessata a noleggiare anche le altre navi di Puglia di Navigazione, viste le difficoltà, cerca di acquistare dall’armatore le tre unità, e nel mese di dicembre 2008 sembra quasi che la trattativa vada a buon fine; tuttavia qualcosa blocca la definizione finale dell’affare e nel febbraio 2009 la compagnia olandese-tunisina si ritira definitivamente dall’affare. Puglia di Navigazione è ormai giunta al capolinea, e la “Italroro One” comincia ad essere trattata dai tribunali fallimentari; dopo quasi tre anni di sequestro a Tolone, a seguito della vendita ai cantieri di demolizione turchi di Aliaga, avvenuta il giugno 2011, il 23 agosto la nave parte al traino del rimorchiatore greco “Spartan” per l’ultimo viaggio verso la demolizione.

 

Galleria Fotografica

 

 

Cagliari, 21/10/1988

Commis

Yvon Perchoc

 

TIRRENIA NAVIGAZIONE – Ro Ro Italia (1988)

 

 

TIRRENIA RoRo Sardegna 06_Personale 17Ot05

TIRRENIA RoRo Sardegna 07_Personale 17Ot05

Livorno, 17/10/2005

Livorno, 17/10/2005

Michele Lulurgas

Michele Lulurgas

 

TIRRENIA NAVIGAZIONE – Sardegna (1988-2006)

 

 

ITALRORO RoRo Italroro One 08_Personale 02Ma08

ITALRORO RoRo Italroro One 09_Personale 02Ma08

Genova, 02/03/2008

Genova, 02/03/2008

Michele Lulurgas

Michele Lulurgas

 

ITALRORO PUGLIA DI NAVIGAZIONE – Italroro One (2006-2011)

 

 

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